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Mare o montagna per i neonati?
Scegliere tra mare o montagna quando si ha un neonato è una di quelle decisioni che nascondono mille sfumature da considerare. Da un lato, c’è il richiamo del mare, con l’aria salubre e salmastra, dall’altro, la montagna, con i suoi boschi silenziosi, l’aria fresca e quel senso di libertà che solo l’alta quota sa regalare. Ma cosa è meglio per un bambino così piccolo nei suoi primi mesi di vita? La risposta non è univoca, perché dipende da tanti fattori: il periodo dell’anno, le esigenze del piccolo e il tipo di vacanza che i genitori hanno in mente.
L’acqua del mare è ricca di sali minerali che possono fare bene alla pelle, a patto di evitare le ore più calde e proteggere il piccolo con creme ad alta protezione. Ma attenzione: il sole diretto è sconsigliato per i neonati, quindi ombrelloni, cappellini e vestitini leggeri ma coprenti sono fondamentali. L’aria marina, carica di iodio, può anche essere benefica per le vie respiratorie, ma se il piccolo è particolarmente sensibile, meglio evitare le giornate troppo ventose. E poi c’è il discorso temperatura da considerare, perché in piena estate, alcune località marittime possono essere afose, e il rischio di disidratazione per un neonato non va sottovalutato.
La montagna, invece, offre un clima spesso più mite in estate e un’aria più leggera, perfetta per i piccoli che faticano a respirare in ambienti umidi e i paesaggi verdi, i ruscelli che scorrono, il silenzio rotto solo dal canto degli uccelli creano un’atmosfera rilassante, ideale per genitori e bambini. Ma anche qui ci sono accorgimenti da prendere: in alta quota, sopra i 1500-2000 metri, l’ossigeno si riduce e per un neonato potrebbe non essere l’ideale, quindi meglio optare per località a media altitudine, dove l’aria è fresca ma non troppo rarefatta. Inoltre, le escursioni con un neonato richiedono organizzazione e il marsupio ergonomico è un must, ma bisogna fare attenzione ai percorsi troppo impervi. E di sera, anche d’estate, la temperatura può scendere bruscamente, quindi vestirli a cipolla è la soluzione migliore.
C’è poi da considerare il fattore pratico, ossia che (ovviamente) viaggiare con un neonato non è come viaggiare da soli. Che si scelga il mare o la montagna, bisogna pensare agli spostamenti, alla quantità di bagagli (pannolini, biberon, cambi, farmaci di emergenza), e alla sistemazione in alloggio. Al mare, quindi, meglio trovare una casa vicina alla spiaggia per evitare tragitti lunghi sotto il sole; in montagna, invece, una struttura con spazi verdi dove far riposare il piccolo all’ombra può fare la differenza. E poi c’è il discorso routine: i neonati hanno bisogno di orari regolari, di pasti frequenti e di sonno indisturbato, quindi sia al mare che in montagna, bisognerà adattarsi ai loro ritmi, senza pretendere di fare lunghe passeggiate o gite faticose.
Alla fine, la scelta è soggettiva, l’importante è prepararsi al meglio, ascoltare i segnali del neonato e non aver paura di modificare i piani se necessario. Una vacanza con un bambino così piccolo non sarà mai come quelle di prima, ma può regalare momenti di dolcezza e scoperta che resteranno nel cuore e l’essenziale è godersi ogni attimo, con lentezza e amore.